Mais que diable allait-il faire dans cette galère? Molière

domenica, aprile 30, 2006

Centro Vega

Come saprete già, è uscito il calendario degli esami d'abilitazione. Molti indirizzi svolgeranno le prove finali al Centro Vega di Marghera. In attesa che l'Univirtual metta a disposizione il percorso certo, vi anticipo come raggiungere il Centro Vega.
comunque, da quello che ho capito, il Vega è un complesso molto vasto quindi bisognerà controllare il sito della ssis per avere certezze.
IN AUTO:Dall'autostrada > Prendere la direzione per Venezia (prima uscita per chi proviene dalla direzione Milano > Superato il secondo semaforo, prendere la prima strada a destra - Via Pacinotti> Allo stop girare di nuovo a destra (Via delle Industrie) > Dopo circa 100 metri, sul lato destro della strada si trova l'ingresso di Vega 1 (di fianco alla torre d'acqua ristrutturata)

IN AUTOBUS:
Dalla Stazione FF.SS. di Mestre > Prendere l'autobus n° 2 direzione Venezia e scendere alla fermata Fincantieri, dirigersi verso il complesso denominato Vega come indicato nella cartina
Da Venezia > Prendere autobus pubblici n° 2, 4, 6, 7> Scendere alla fermata sottopasso FFSS Porto Marghera


sabato, aprile 29, 2006

Seconda fascia

Riporto uno stralcio di una lettera inviata a Lalla di Orizzonte scuola da un collega del VI ciclo, riguardo le possibilità per noi futuri (it's the final countdown, cantavano gli Europe...) abilitati:
"Quindi, almeno a quanto ho capito io, per i sissini del VI ciclo che sono già inseriti in una graduatoria di III fascia, le opportunità per il prossimo anno sembrerebbero due: o cambiare provincia per la III fascia, oppure far valere l'abilitazione e iscriversi in coda nella II fascia, ma esclusivamente nella provincia dove già si è inseriti nella III fascia (utilizzando il modello D)".


Ps: nella II fascia di istituto solitamente non c'è nessuno, perchè è occupata solo da chi ha i requisiti ma non può farli valere...cioè noi!

lunedì, aprile 24, 2006

A volte ritornano

Marco Travaglio sull'Unità di oggi:
Il giovin virgulto individuato dalla Casa delle Libertà per la presidenza del Senato, in nome del rinnovamento della politica, si chiama Giulio Andreotti. Molti eccepiscono che l’ex (sette volte) presidente del Consiglio ha pochi tratti in comune con Silvio Berlusconi. Ma almeno uno ce l’ha: una prescrizione. Nella sentenza più agghiacciante (e dunque più sconosciuta) pronunciata nella storia della giustizia occidentale, è scritto che Andreotti ha “commesso” il reato di associazione per delinquere (Cosa Nostra, per la precisione) fino al 1980, e se l’è cavata solo grazie al fattore-tempo. E’ la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Palermo nel 2003 e resa definitiva dalla Cassazione nel 2004. I giudici di appello parlano di “una autentica, stabile ed amichevole disponibilità dell’imputato verso i mafiosi” fino alla “primavera del 1980”. Nel dettaglio, ritengono provate le “amichevoli e anche dirette relazioni del sen. Andreotti con gli esponenti di spicco della cosiddetta ala moderata di Cosa Nostra, Stefano Bontate e Gaetano Badalamenti, propiziate dal legame del predetto con l’on. Salvo Lima, ma anche con i cugini Salvo, essi pure organicamente inseriti in Cosa Nostra”; i “rapporti di scambio che dette amichevoli relazioni hanno determinato: il generico appoggio elettorale alla corrente andreottiana; il solerte attivarsi dei mafiosi per soddisfare, ricorrendo ai loro metodi, talora anche cruenti, possibili esigenze ­ di per sé, non sempre di contenuto illecito - dell’ imputato o di amici del medesimo; la palesata disponibilità e il manifestato buon apprezzamento del ruolo dei mafiosi da parte dell’imputato”;”la travagliata, ma non per questo meno sintomatica ai fini che qui interessano, interazione dell’imputato con i mafiosi nella vicenda Mattarella, risoltasi, peraltro, nel drammatico fallimento del disegno del predetto di mettere sotto il suo autorevole controllo la azione dei suoi interlocutori ovvero, dopo la scelta sanguinaria di costoro, di tentare di recuperarne il controllo, promuovendo un definitivo, duro chiarimento, rimasto infruttuoso per l’atteggiamento arrogante assunto dal Bontate”. Insomma “il sen. Andreotti ha avuto piena consapevolezza che suoi sodali siciliani intrattenevano amichevoli rapporti con alcuni boss mafiosi; ha quindi, a sua volta, coltivato amichevoli relazioni con gli stessi boss; ha palesato agli stessi una disponibilità non meramente fittizia, ancorché non necessariamente seguita da concreti, consistenti interventi agevolativi; ha loro chiesto favori; li ha incontrati; ha interagito con essi...

In comma profondo

Che succederà alla riforma Moratti?
Negli ultimi giorni la Cgil ha fatto un passo indietro: non più l'abrogazione totale della lex 53, ma profonde modifiche (sistema duale su tutte)...
Fatto sta che, intanto, al prossimo governo (prossimo nel senso che dovremo aspettare ancora qualche settimana prima che Prodi ufficialmente inizi a governare il paese) già fioccano le proposte di riforma del sistema scolastico.
L'Adaco (associazione dei precari abilitati tramite concorso ordinario) ha già messo avanti le proprie proposte, che, è facile immaginare, vanno contro gli interesse degli abilitati ssis (ho deciso di non utilizzare più il termine sissino, che evoca privilegi e presunti vantaggi di cui non credo noi del VI ciclo abbiamo goduto...).
La risposta dell'On. Alba Sasso (Ds) fortunatamente è diplomatica:
Rispetto al problema dell'immissione in ruolo dei docenti precari, non ho nessuna difficoltà a ribadire quanto da me affermato in più d'una occasione e cioè che la costruzione di un nuovo ed efficiente sistema pubblico dell'istruzione passa attraverso la valorizzazione della professionalità, delle esperienze e delle competenze di tutti coloro che hanno messo a disposizione le proprie energie e le proprie intelligenze al servizio della scuola.
Su questo tema tengo a precisare, in particolar modo, che come coalizione di centrosinistra abbiamo a cuore il futuro di tutti: dei "precari storici" come dei "sissini".
Soprattutto, siamo intenzionati a non assecondare la logica delle contrapposizioni. Sono convinta allora che occorra garantire quelli che sono diritti acquisiti. E parlo dei diritti di tutti. Bisogna allora tutelare coloro che hanno già conseguito un'abilitazione.
Fra gli impegni che ci aspettano, quello di operare una profonda revisione di tutte le storture e di tutte le vere e proprie assurdità contenute nelle tabelle di valutazione dei titoli. Parlo in primo luogo dell'intero sistema della tabella di valutazione dei titoli prevista "per legge", che determina una serie di difficoltà se non proprio di ingiustizie".

sabato, aprile 22, 2006

25 aprile


Fra pochi giorni è il 25 aprile, festa della liberazione dal Nazifascismo.
Per non dimenticare chi ha lottato per la libertà dell'Italia.
Personalmente, vorrei spendere alcune righe per ricordare quei signori che sono ritratti nella foto qui in fianco: si tratta dei fratelli Rosselli, fondatori di Giustizia e Libertà, associazione clandestina antifascista (poi sfociata nell'esperienza del Partito d'Azione - a cui, tra gli altri, fu iscritto il nostro Presidente Ciampi).
Carlo Rosselli, settant'anni fa, teorizzò il socialismo liberale come pensiero politico: "Il liberalismo come metodo, il socialismo come fine".
Di fatto è il padre del riformismo moderno (almeno così la vedo io).
Carlo e Nello Rosselli furono uccisi da miliziani fascisti, inviati da Mussolini, in Francia dove erano esuli, nel giugno del '37.

VIII Ciclo Ssis

Il Ministero ha emesso il decreto che disciplina l'avvio dell'VIII ciclo SSIS.
Vi rinvio al sito di Orizzonte Scuola per leggerlo...
che dire... auguri!

martedì, aprile 18, 2006

Gotta go home

L'ex-premier Berlusconi pare non voler traslocare da Palazzo Chigi. Personalmente ritengo legittimo che la CdL chieda una verifica dei risultati elettorali, visto l'esiguo scarto tra le due coalizioni, ma ciò che mi colpisce è che dopo più di una settimana dal voto si faccia di tutto per delegittimare la vittoria, risicata, di Prodi: si parla di brogli, di legge elettorale (ordita dalla CdL per rendere ingovernabile il paese) non applicata correttamente, di pressioni sulla Corte Costituzionale...il tutto condito dai telegiornali che sentenziano che l'Italia è spaccata in due e quindi urge un dialogo tra i poli; ora, se il risultato fosse stato 52 a 48 l'Italia non sarebbe stata spaccata in due?! l'unica via per non spaccare in due un paese sarebbe la dittatura, o mi sbaglio?!
è necessario aggiungere qualche altro elemento per dare un'idea del clima che si respira: se notate il televideo mediaset (i telegiornali poi...) non ha mai scritto che Prodi, anche se solo di 25ooo voti, ha vinto le elezioni. Alice, programma di approfondimento politico, ha dedicato l'intera puntata all'arresto di Provenzano, così come molti altri speciali dei tg hanno selettivamente evitato l'argomento Prodi-governo. Vorrà dire qualcosa?
L'argomento più divertente, comunque, resta la grande coalizione lanciata da Berlusconi. C'è un articolo di Travaglio sull'Unità di oggi, da cui cito, perchè è davvero intelligente:
...Berlusconi:«Se la sinistra andasse al governo, questo sarebbe l’esito: miseria, terrore, morte. Come avviene ovunque governi il comunismo» (17-1-05). «In Italia c'è uno Stato parallelo: quello organizzato dalla sinistra nelle scuole e nelle università, nel giornalismo e nelle tv, nei sindacati e nella magistratura, nel Csm e nei Tar, fino alla Consulta. Se si consentirà a questo Stato occulto di unirsi allo Stato palese, avremo in Italia un regime vendicativo e giustizialista» (5-4-05). Una campagna elettorale distensiva quant’altre mai: «La democrazia e la libertà nel nostro Paese non sono ancora garantite perché c’è un’opposizione che ancora sventola nelle sue bandiere i simboli del terrorismo e della tirannide sovietica» (21-11-2005). «C'è un’opposizione illiberale che vorrebbe che noi non votassimo» (22-11-2005). «Dobbiamo fare una colossale operazione verità: spiegare che quelli della sinistra, se andassero al governo, porterebbero il Paese al fallimento, costringerebbero i piccoli imprenditori a chiudere, i produttori di vino a non vendere più bottiglie, almeno negli Stati Uniti, gli industriali della moda alla crisi, il made in Italy a non essere più apprezzato sui mercati... Questa sinistra vorrebbe tanto ricoverarmi: li vedo come si voltano alla Camera per non salutarmi» (25-11-2005). «Quelli della sinistra restano comunisti. Sono da eliminare, se non fisicamente, politicamente» (26-11-05). «Se vince la sinistra, addio democrazia» (13-12-05). «Se vince la sinistra, è per i suoi brogli» (4-4-2006).
Non si contano i leader dell'Unione che il Cavaliere ha gratificato in questi anni della sua stima e del suo apprezzamento. Prodi: «leader d’accatto», «maschera dei comunisti», «utile idiota», «bollito», «poveraccio» che «passava il tempo a svendere aziende pubbliche ai suoi amici». Rosi Bindi: «Lei e Prodi sono come i ladri di Pisa: litigano di giorno per rubare insieme di notte». Francesco Rutelli: «In vita sua, non ha mai varcato la soglia di un posto di lavoro». Walter Veltroni: «coglione» e «miserabile». Fabio Mussi: «un sosia di Hitler». Armando Cossutta: «uno che gestiva bande armate negli anni non lontani del dopoguerra e ha continuato fino a pochi anni fa». E poi D’Alema: «comunista», «stalinista», uno che «non riesce nemmeno a dire il suo nome e cognome per intero, perché due verità di fila lo ucciderebbero» e «usa lo Stato come il garage di sua zia, non è laureato, è stato a Mosca 33 volte e lanciava le molotov», insomma «mi ricorda Benito Mussolini». Per non parlare di Piero Fassino: «complice morale del compagno Pol Pot» e «testimonial ideale delle pompe funebri».Ecco, come stupirsi per la proposta di un governissimo con i rappresentanti di «milioni di coglioni che votano contro il proprio interesse»? Con gli eredi-complici di chi «nella Cina di Mao bolliva i bambini per concimare le campagne»? Se il Cavaliere non vede l’ora di governare con quei «Prodi, Bertinotti e Rutelli» che solo il 6 aprile, sulla rivista «Pocket», definiva «come la gramigna che infesta tutto ed è difficile da estirpare», come dubitare della sua buona fede? Se Giulio Tremonti non sta più nella pelle di collaborare con Visco e Amato che chiamava «gangster» e con Fassino («aviaria dell’economia» e «uccellaccio del malaugurio»), e se Antonio Martino agogna un dialogo con quell’Unione che un mese fa dipingeva come «una congrega di mascalzoni», come non prenderli sul serio? È una questione di coerenza. «Non si può consentire a chi è stato comunista di andare al governo», aveva giurato il Cavaliere l’11 maggio 2003. Infatti, coerentemente, non glielo consente.

sabato, aprile 15, 2006

Restyling

I pochi, ma ottimi, aficionados di Fedora noteranno alcuni ritocchi nella barra laterale: ho eliminato i link ai blog della ssis palesemente non più attivi, aggiungendo al loro posto alcuni link utili (Edscuola, la tecnica della scuola...) ed una nuova sezione, dedicata all'attualità, che rimanda all'home page di alcuni importanti quotidiani, oltre che al blog di Beppe Grillo e al sito dell'associazione Libertà e Giustizia, aggiornato quotidianamente con articoli interessanti sull'attualità politica e sociale dell'Italia.
Che dire alle coraggiose e ai coraggiosi che ancora visitano il mio blog? grazie innanzitutto e... buona navigazione!

mercoledì, aprile 12, 2006

Elezioni, ecco i seggi.

Comunicato stampa Anief su ricorso SSIS VI ciclo

L’ANIEF
rende noto che il ricorso n. 5175, presentato dal proprio legale, avv. P. Ciocia, avente ad oggetto l'impugnativa del decreto 31.03.05 del Miur ai fini dell'iscrizione con riserva graduatorie permanenti dei docenti in formazione, iscritti alle SSIS che completano il percorso formativo nell’a.a. 2005/2006, è stato respinto dalla Terza sezione Bis del TAR-Lazio con sentenza pronunciata il 04/04/2006, n. 200602359.
Si attende di conoscere il contenuto del merito della sentenza.
Napoli, 11 aprile 2006
Il Collegio Nazionale di Presidenza

martedì, aprile 11, 2006

Fallito il ricorso

Rimando considerazioni sull'esito del voto, per riportare una notizia: il ricorso ANIEF per la riapertura della g.p. pare sia stato rigettato dal TAR Lazio. Riporto integralmente il post apparso su Orizzonte Scuola:
11 aprile 2006 - Anna Paola Cara Lalla, questa non è una domanda ma solo la conferma, visto che ADESSO molti si interessano alla questione, del fatto il ricorso degli iscritti al VI ciclo ssis contro la 143/2004 è stato rigettato dal TAR anche se non è stato ancora possibile leggere la sentenza. Degli oltre dodicimila iscritti al VI ciclo solo 900 ca. hanno fatto ricorso. Gli altri si sono affidati alle voci che dicevano che quest'anno sarebbe finito come tutti gli altri,con la riapertura delle G.P. Meditate. Grazie per le tue utilissime informazioni.
Lalla: gent.ma Anna Paola, grazie per l'informazione.
Voglio solo ricordare che al VI ciclo sono iscritte 11291 persone (come risulta dal bando). Da quello che mi dici per 10000 di queste persone era inifluente battersi in prima persona per i propri diritti.
Commento: non si può proprio dare torto a Lalla, in questi due anni la maggior parte di noi sissini ha avuto un atteggiamento menefreghista rispetto alle proprie sorti; neppure la recente proposta di raccogliere firme sembra aver destato molti colleghi dal loro torpore: intanto i 60000 docenti che si abiliteranno col riservato entreranno in g.p. con riserva; così, noi, abilitati, staremo a lagnarci come si è fatto finora, loro, che ancora devono iniziare il corso, ci scavalcheranno: e se lo meritano! non appena i corsi sono stati indetti, infatti, hanno iniziato a farsi sentire, furiosamente, senza guardare in faccia a nessuno.
Insomma: ora niente piagnistei, questo trattamento avremmo potuto evitarlo facendoci sentire per tempo.
Uh,uh ma che vergogna
uh, uh ci vorrebbe la gogna
Jack lo Squartatore, F. Baccini

giovedì, aprile 06, 2006

No comment


Ci sono 51 milioni di gonadi maschili in Italia? lo spero!

Il nostro Premier in questi anni ci ha abituati alle sui frizzi e lazzi.
Qualche esempio? aver dato ad un eurodeputato socialista tedesco del Kapo nazista; aver detto che per ottenere la sede di un'agenzia europea in Italia ha dovuto fare la corte alla Presidentessa della Finlandia; aver compromesso i rapporti con la Cina, nazione di bollitori di bambini (tutti i comunisti sono pedofagi...); come aver respinto per cinque anni gli emendamenti di Rif.Comunista sull'abolizione dell'Ici della 1° casa e poi sventolare questa misura come ennesima frottola elettorale.
Spero che in Italia il 9-10 aprile votino tanti coglioni.
PS: Tra l'altro, l'estrema frequenza del termine, sdoganato da Berlusconi, nelle tivvù, ha avuto una conseguenza "didattica": i ragazzini della mia scuola davano del coglione a tutti, con voluttà: "se l'ha detto lui..."

A proposito di private...

Ieri ho pubblicato il post sui diplomifici.
Oggi vi riporto questa notizia da Italia Oggi:
Risorse fresche per le scuole private. Oltre mezzo miliardo di euro, 5 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno, stanno per riversarsi nelle casse degli istituti scolastici non statali. Prima di lasciare viale Trastevere, il ministro Letizia Moratti ha definito il nuovo piano finanziario per le private. Si tratta, tra l'altro, dell'ultimo atto firmato dal direttore generale del dipartimento per l'istruzione, Maria Moioli.
Con estrema malizia collego alla notizia qui di sopra la seguente nota, apparsa in Orizzonte Scuola alcuni giorni or sono:
E' stato presentato in questi giorni dal Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica (organismo collegato alla Conferenza Episcopale italiana), il nuovo documento dal titolo «La riforma del sistema educativo e le prospettive del Paese» , nel quale si è fatto il punto della situazione e si sono indicate le mete da raggiungere e le istanze da perseguire in merito ai bisogni e alle necessità dei mondi - tra loro interconnessi - dell'educazione, dell'istruzione e della formazione. Dal documento in questione emerge la necessità di procedere alla elargizione di maggiori aiuti economici alla scuole non statali se si vuole davvero porre in essere un'effettiva e sostanziale parità scolastica. Difatti - come sottolineato dal Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica - «il denaro erogato dallo Stato e dagli Enti locali alle scuole paritarie, cattoliche e laiche, non è sottratto alla scuola pubblica statale, ma serve per realizzare le finalità generali delle politiche educative del nostro Paese».(...)E' emersa, con ciò, una profonda sintonia tra le indicazioni di contenuto dell'organismo della Cei e l'essenza della riforma Moratti realizzata dall'attuale governo, in quanto i principi ispiratori di entrambi sono quelli della «prospettiva personalistica dell'educazione», del contemperare «il sapere con il saper fare ed il saper essere» , della «valorizzazione del ruolo della famiglia nelle scelte educative dei figli» , e della «formazione iniziale e continua dei docenti».
Dalla notizia A e dalla notizia B traggo la conclusione C: do ut des
"Saper dissimulare è la scienza dei re"
Cardinale Richelieu

mercoledì, aprile 05, 2006

La truffa dei diplomifici

L'argomento di questo post è un ordinanza del Tar relativa al provvedimento restrittivo circa il numero di candidati esterni che una scuola non statale può ammettere all'esame di maturità: dopo mille proteste, la Moratti si è vista costretta a stabilire che i privatisti delle scuole non statali possono essere al massimo il 50% degli studenti maturandi della scuola stessa. Ebbene, il Tar Lazio ha accolto il ricorso di due scuole non statali romane, che chiedevano la sospensione di questa restrizione. Ma cosa c'è sotto? e come si è arrivati a questo punto?
Lo chiarisce Intravaia in un articolo su Repubblica:
...La norma vigente consente, a chi è in possesso dei requisiti, di sostenere gli esami di maturità anche da esterno: cioè senza avere mai frequentato un solo giorno di lezione. Fino al 2001 coloro che decidevano di tentare la sorte erano davvero pochi e la quasi totalità decideva di farlo nelle scuole statali perché costava pochissimo: bastava pagare una piccola tassa. Dal 2002 allo scorso anno, malgrado dovessero pagare "tasse di iscrizione" piuttosto salate, il numero di privatisti che hanno scelto di farsi seguire da una scuola non statale è cresciuto a dismisura, raggiungendo il massimo nell'estate del 2004. Il fenomeno sembra inspiegabile, visto che nelle scuole statali si possono sostenere esami quasi gratis. A meno che per tutti questi candidati esterni sborsare parecchio di più nelle private non sia giustificato da una qualche forma di convenienza: magari una promozione più facile.
Nel 2001, i privatisti candidati alla maturità dalle scuole paritarie furono appena 348, contro i 28.065 delle scuole statali. Per loro superare l'esame non è stato affatto semplice: l'11per cento dei candidati esterni delle statali venne bocciato, ma per quelli delle private (51 bocciati su 100) fu un disastro. Tre anni dopo, il numero dei privatisti che scelsero le non statali per ottenere il fatidico "pezzo di carta" aumentò di ben 50 volte: 19.040 candidati contro i 22.258 delle statali.
A fare scalpore il caso di un istituto privato in provincia di Roma che presento alla maturità addirittura quasi mille privatisti. Con 925 candidati esterni e appena 37 interni l'istituto tecnico paritario per le Attività sociali Forum di Pomezia, nel 2004, divenne il "diplomificio" più grande d'Italia. Un business di oltre 3 milioni di euro, quasi senza controllo da parte del ministero. Numeri che divennero imbarazzanti anche per viale Trastevere che cercò di correre ai ripari. L'anno scorso, infatti, il numero dei privatisti delle non statali calò a 10.422, ma rimase comunque alto. In sostanza, nelle private un candidato di su 4 è privatista, nelle statali solo 7 su 100. Perché? Proviamo a chiederlo ai numeri. Nel frattempo la situazione, per quanto riguarda le promozioni, si ribaltò. Nelle statali i privatisti bocciati, nel 2004, furono 35 su 100, nelle private appena 9 su 100. Il numero dei privatisti (delle statali e delle paritarie) bocciati nel 2005 non è stato mai diffuso dal ministero."
Va ricordata la riforma delle commissioni d'esame: tutti membri interni, tranne il commissario. Ciò, naturalmente vale anche per le private.
Personalmente mi sembra uno scandalo, una truffa nei confronti dei tanti studenti, delle scuole statali e non, che per conseguire un diploma studiano cinque anni; purtroppo la politica di sostegno e connivenza della Moratti verso tutte le scuole private (sia quelle che lavorano sia i veri e propri diplomifici: si pensi ai milioni di euro elargiti alla scuola romana dei Legionari di Cristo...) ha portato a queste conseguenze. Il prossimo governo dovrà invertire la rotta, salvaguardando e valorizzando la scuola pubblica e i suoi protagonisti (studenti-insegnanti).

martedì, aprile 04, 2006

Vi prometto le promesse

Siamo al final countdown elettorale; ieri la sfida tra i due contendenti: l'uno (Prodi) un pò noioso ma lucido e calmo; l'altro (Berlusconi) in vena di invettive contro l'opposizione caina e bastarda, come direbbe Cetto Laqualunque. Riporto uno stralcio dall'articolo di Curzio Maltese sulla Repubblica di oggi:
"...cafone è parso l´atteggiamento nei confronti dei due intervistatori, Sorgi e Napoletano. Quelli facevano domande su un argomento, l´aborto o la condizione delle donne oppure la copertura finanziaria delle sue promesse, e il premier le ignorava per usare il tempo della risposta in una nuova polemica personale con Prodi, il suo rapporto con gli alleati "comunisti". Un concetto ripetuto una ventina di volte, fino all´estenuazione. I sondaggi devono avergli rivelato che l´elettorato incerto considera questo un punto debole del rivale. Ma alla fine tanta insistenza rischiava di risultare molesta perfino al più convinto dei berluscones. Soltanto nell´appello finale Berlusconi ha ritrovato se stesso. Quando cioè ha abbattuto le regole civili, con un colpo basso ben studiato e ben recitato. È stata una furbata al quadrato. Primo perché il premier ha ribadito le accuse fantasiose alla sinistra sulle tasse che erano appena state smentite, con molta chiarezza, da Romano Prodi. Secondo perché il colpo di teatro dell´abolizione dell´Ici sulla prima casa, l´ultima promessa di tante, non lasciava alcuno spazio alla discussione. La mancanza di rispetto nei confronti del pubblico a casa è assoluta. Così com´era stata totale nella risposta a Prodi, che gli chiedeva dove avrebbe trovato i 35 miliardi di euro necessari al suo programma di tagli fiscali. «Dopo il dibattito, se ha tempo, glielo spiego». Dopo il dibattito? Al solo Prodi? E gli italiani chi sono, deficienti senza diritto di sapere o incapaci di capire?"
Cchiù pilu pi tutti....