Mais que diable allait-il faire dans cette galère? Molière

mercoledì, aprile 05, 2006

La truffa dei diplomifici

L'argomento di questo post è un ordinanza del Tar relativa al provvedimento restrittivo circa il numero di candidati esterni che una scuola non statale può ammettere all'esame di maturità: dopo mille proteste, la Moratti si è vista costretta a stabilire che i privatisti delle scuole non statali possono essere al massimo il 50% degli studenti maturandi della scuola stessa. Ebbene, il Tar Lazio ha accolto il ricorso di due scuole non statali romane, che chiedevano la sospensione di questa restrizione. Ma cosa c'è sotto? e come si è arrivati a questo punto?
Lo chiarisce Intravaia in un articolo su Repubblica:
...La norma vigente consente, a chi è in possesso dei requisiti, di sostenere gli esami di maturità anche da esterno: cioè senza avere mai frequentato un solo giorno di lezione. Fino al 2001 coloro che decidevano di tentare la sorte erano davvero pochi e la quasi totalità decideva di farlo nelle scuole statali perché costava pochissimo: bastava pagare una piccola tassa. Dal 2002 allo scorso anno, malgrado dovessero pagare "tasse di iscrizione" piuttosto salate, il numero di privatisti che hanno scelto di farsi seguire da una scuola non statale è cresciuto a dismisura, raggiungendo il massimo nell'estate del 2004. Il fenomeno sembra inspiegabile, visto che nelle scuole statali si possono sostenere esami quasi gratis. A meno che per tutti questi candidati esterni sborsare parecchio di più nelle private non sia giustificato da una qualche forma di convenienza: magari una promozione più facile.
Nel 2001, i privatisti candidati alla maturità dalle scuole paritarie furono appena 348, contro i 28.065 delle scuole statali. Per loro superare l'esame non è stato affatto semplice: l'11per cento dei candidati esterni delle statali venne bocciato, ma per quelli delle private (51 bocciati su 100) fu un disastro. Tre anni dopo, il numero dei privatisti che scelsero le non statali per ottenere il fatidico "pezzo di carta" aumentò di ben 50 volte: 19.040 candidati contro i 22.258 delle statali.
A fare scalpore il caso di un istituto privato in provincia di Roma che presento alla maturità addirittura quasi mille privatisti. Con 925 candidati esterni e appena 37 interni l'istituto tecnico paritario per le Attività sociali Forum di Pomezia, nel 2004, divenne il "diplomificio" più grande d'Italia. Un business di oltre 3 milioni di euro, quasi senza controllo da parte del ministero. Numeri che divennero imbarazzanti anche per viale Trastevere che cercò di correre ai ripari. L'anno scorso, infatti, il numero dei privatisti delle non statali calò a 10.422, ma rimase comunque alto. In sostanza, nelle private un candidato di su 4 è privatista, nelle statali solo 7 su 100. Perché? Proviamo a chiederlo ai numeri. Nel frattempo la situazione, per quanto riguarda le promozioni, si ribaltò. Nelle statali i privatisti bocciati, nel 2004, furono 35 su 100, nelle private appena 9 su 100. Il numero dei privatisti (delle statali e delle paritarie) bocciati nel 2005 non è stato mai diffuso dal ministero."
Va ricordata la riforma delle commissioni d'esame: tutti membri interni, tranne il commissario. Ciò, naturalmente vale anche per le private.
Personalmente mi sembra uno scandalo, una truffa nei confronti dei tanti studenti, delle scuole statali e non, che per conseguire un diploma studiano cinque anni; purtroppo la politica di sostegno e connivenza della Moratti verso tutte le scuole private (sia quelle che lavorano sia i veri e propri diplomifici: si pensi ai milioni di euro elargiti alla scuola romana dei Legionari di Cristo...) ha portato a queste conseguenze. Il prossimo governo dovrà invertire la rotta, salvaguardando e valorizzando la scuola pubblica e i suoi protagonisti (studenti-insegnanti).