Mais que diable allait-il faire dans cette galère? Molière

lunedì, gennaio 15, 2007

Chi è più di sinistra?

Francesco Giavazzi Corriere della Sera 15-01-2007
Da qualche mese in alcuni supermercati giovani farmacisti vendono medicinali a un prezzo inferiore del 20-30% ai prezzi delle vecchie farmacie di città. Chi è più di sinistra? Chi liberalizza commercio e professioni, o chi consente che le farmacie, così come gli studi notarili, si tramandino di padre in figlio?
All'università di Lecce il numero dei dipendenti addetti a mansioni tecniche e amministrative supera il numero degli insegnanti (non è sorprendente dato che lo statuto dell'università prevede che il personale amministrativo abbia il 20% dei voti nell'elezione del rettore). Avendo bruciato tutte le risorse in una dissennata politica di assunzioni, il rettore è stato costretto a sospendere il riscaldamento (nelle aule, non certo negli uffici amministrativi, dove il riscaldamento funziona anche il pomeriggio, quando le stanze sono deserte). Pochi in città sembrano preoccupati dello stato della loro università: i figli della buona borghesia salentina studiano a Bologna, a Torino, a Milano. All'università di Lecce sono rimasti i figli di chi non può permettersi di mandarli al Nord. Chi è più di sinistra? Chi vuole riformare l'università, oppure chi nella Finanziaria ha imposto di stanziare più fondi per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici? In Danimarca prima dell'intervento di varie forme di assistenza pubblica, le famiglie a rischio di povertà sono 32 su 100: l'intervento dello Stato le riduce a 12. Cioè il welfare danese riesce a spostare 20 di quelle 32 famiglie fuori dall'area a rischio. In Italia le famiglie vicine alla soglia di povertà sono 22, ma lo Stato riesce ad aiutarne solo 3. Chi è più di sinistra? Chi vuole riformare alle radici il nostro sistema di welfare, nell'interesse dei poveri e dei giovani, oppure chi pensa che la riforma delle pensioni non sia urgente e difende i fortunati che hanno un lavoro a tempo indeterminato e vanno in pensione prima dei sessant'anni?
Concorrenza, riforme, merito dovrebbero essere le bandiere della sinistra radicale; questa invece, opponendosi alle riforme, finisce per difendere i privilegi. Non mi stupisce che il governo di centrodestra non abbia varato una sola liberalizzazione, né inciso su alcun privilegio: era stato eletto per conservare lo status quo e lo ha fatto. Ma non comprendo come lo stesso possa avvenire con un esecutivo di centrosinistra. Una società in cui c'è scarsa concorrenza, in cui nell'impiego pubblico (oltre il 10% di tutti i posti di lavoro) si fa carriera per anzianità e non per merito, è una società in cui il futuro finisce per essere determinato dal censo: proprio ciò contro cui si batte la sinistra. Alcuni (ad esempio Barbara Spinelli su La Stampa) pensano che a Caserta riformatori e liberalizzatori abbiano fallito perché chiedevano all'ala sinistra del governo di rinnegare la propria storia. E' esattamente il contrario: hanno fallito perché non sono stati capaci di spiegare che le riforme sono «di sinistra» e la conservazione dei privilegi «di destra».

1 Comments:

Blogger Emanuele said...

Ciao Mena,
anche da parte mia auguri di Buon Anno!
Per quanto riguarda i 30 punti: all'inizio della legislatura in effetti avevo sentito che qualche parlamentare, per favorire i precari storici, avesse proposto di svalutare l'abilitazione ssis, ma a quanto pare ciò non è stato accolto dal governo.
Al momento la questione è questa: l'anno prossimo le GP si trasformeranno in graduatorie ad esaurimento, a cui accederemo, in teoria per ultimi, noi abilitati ssis VI ciclo e gli abilitandi del VII e dell'VIII ciclo. Poi, dal 2010 (mah) in poi la formazione e il reclutamento degli insegnanti dovrebbero cambiare, con la riproposizione dei concorsi (mah!)...il punto-chiave non sono i 30 punti ma quando e come gli abilitati ssis, in quanto abilitati tramite una procedura di formazione con selezione iniziale e finale, potranno essere immessi in ruolo, possibilmente destinando una quota di immissioni in ruolo agli abilitati ssis.

ragionamento personale: gli abilitati ssis non otterranno nulla finchè svaluteranno essi stessi per primi i due anni di ssis: dire che è stato uno strazio e una pena per il carico di lavoro e i ritmi soffocanti è una cosa, dire che la ssis è stata inutile vuol dire non riconoscere validità al titolo acquisito; perchè confermando che i due anni di ssis li abbiamo "attraversati" solo per ottenere l'abilitazione dà ragione a chi sostiene che un'abilitazione del genere non valga un tubo!
non sto difendendo la ssis a spada tratta: ci sono dei corsi e degli insegnanti che ci hanno letteralmente rubato i soldi (perchè formativamente inutili...parallelepipedi docent), ma credo che il modo migliore per far valere -sindacalmente e politicamente ma soprattutto nell'opinione di colleghi e genitori- il nostro titolo sia quello di mettere in luce gli aspetti positivi dell'esperienza.

Un abbraccio
a presto
Emanuele

20:53

 

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