Mais que diable allait-il faire dans cette galère? Molière

lunedì, aprile 24, 2006

In comma profondo

Che succederà alla riforma Moratti?
Negli ultimi giorni la Cgil ha fatto un passo indietro: non più l'abrogazione totale della lex 53, ma profonde modifiche (sistema duale su tutte)...
Fatto sta che, intanto, al prossimo governo (prossimo nel senso che dovremo aspettare ancora qualche settimana prima che Prodi ufficialmente inizi a governare il paese) già fioccano le proposte di riforma del sistema scolastico.
L'Adaco (associazione dei precari abilitati tramite concorso ordinario) ha già messo avanti le proprie proposte, che, è facile immaginare, vanno contro gli interesse degli abilitati ssis (ho deciso di non utilizzare più il termine sissino, che evoca privilegi e presunti vantaggi di cui non credo noi del VI ciclo abbiamo goduto...).
La risposta dell'On. Alba Sasso (Ds) fortunatamente è diplomatica:
Rispetto al problema dell'immissione in ruolo dei docenti precari, non ho nessuna difficoltà a ribadire quanto da me affermato in più d'una occasione e cioè che la costruzione di un nuovo ed efficiente sistema pubblico dell'istruzione passa attraverso la valorizzazione della professionalità, delle esperienze e delle competenze di tutti coloro che hanno messo a disposizione le proprie energie e le proprie intelligenze al servizio della scuola.
Su questo tema tengo a precisare, in particolar modo, che come coalizione di centrosinistra abbiamo a cuore il futuro di tutti: dei "precari storici" come dei "sissini".
Soprattutto, siamo intenzionati a non assecondare la logica delle contrapposizioni. Sono convinta allora che occorra garantire quelli che sono diritti acquisiti. E parlo dei diritti di tutti. Bisogna allora tutelare coloro che hanno già conseguito un'abilitazione.
Fra gli impegni che ci aspettano, quello di operare una profonda revisione di tutte le storture e di tutte le vere e proprie assurdità contenute nelle tabelle di valutazione dei titoli. Parlo in primo luogo dell'intero sistema della tabella di valutazione dei titoli prevista "per legge", che determina una serie di difficoltà se non proprio di ingiustizie".