Mais que diable allait-il faire dans cette galère? Molière

giovedì, settembre 21, 2006

lettera aperta al Viceministro Bastico

"21 settembre 2006 - ANIEF
Lettera al Viceministro della Pubblica Istruzione, prof.ssa M. Bastico
Le Ssis servono davvero a qualcosa?
Forse è una domanda retorica e non necessaria. Per la scuola, sembra di no, se i 100.000 docenti specializzati (97,2%) sono esclusi dal reclutamento, come un documento MIUR (gennaio 2006) rimarca o se altri 12.000 di essi sono addirittura esclusi dall’inserimento nelle graduatorie permanenti, e quindi dalle supplenze annuali o al termine delle attività.
Se questa era invece una domanda seria, allora una risposta immediata potrebbe essere del tipo, servono a un masochistico gioco e a un’orchestrata truffa. In effetti, questi docenti hanno giocato nel biennio di formazione al professore quando hanno sostenuto tesine ed esami di tirocinio e di didattica, quando hanno viaggiato per chilometri al fine di raggiungere la sede dei corsi, quando hanno rinunciato alle loro famiglie, allo stipendio e ai punti del servizio, quando sono entrati gratuitamente nelle classi per esser valutati sulla loro abilità d’insegnamento. Ma, sicuramente, sono stati truffati, perché hanno vinto dei concorsi su dei posti disponibili che poi si sono rilevati soltanto fittizii, perché sono stati formati per esser disprezzati come insegnanti, perché devono spendere il loro tempo e il loro denaro per difendersi fuori e dentro i tribunali da altri colleghi o dalla stessa Amministrazione per una supplenza di qualche mese nelle scuole.In questo caso, ci si dovrebbe interrogare su chi abbia creato questi mostri nefasti, perché a suo tempo (1989) si sia deciso in Europa di affidare alle Università e alle Scuole la formazione dei docenti, perché recentemente (1999) siano iniziati tali corsi. Ancora, si dovrebbe chiedere a chi ha scritto il programma dell’Unione, chiedendo il voto agli elettori, quale ‘formazione universitaria’ per gli insegnanti debba essere adeguatamente valorizzata.
Se, invece, la domanda vuole essere un contributo per iniziare una seria valutazione di come poter migliorare il sistema di formazione attraverso le SSIS e di come finalmente legare questo sistema al reclutamento di tutto il precariato creato dallo Stato a partire dal 1999, allora bisogna agire immediatamente per sanare l’ingiustizia perpetata, le delusioni nate, per intercettare e porre rimedio al diffuso sentimento di sfiducia, di delusione, di amarezza che investe questi docenti specializzati e di rimando tutto il personale della Scuola pubblica italiana.
Quanto a una quota di assunzioni riservata al precariato storico, bisogna chiarire prima chi sia lo ‘storico’ e qual sia la quota. Perché se per precario storico s’intende, come oggi è divenuto uso scolastico, chiunque sia precario ma non sissino, tanto da ricevere in quanto tale 6 punti nelle graduatorie permanenti e da ottenere la riduzione di 2/3 del punteggio di abilitazione per limitare il divario del voto abilitante conseguito, allora ritorniamo alla domanda retorica posta in precedenza. A che servono la SSIS? A niente se, ancora, partono dei corsi riservati che in un anno solo abilitano 70.000 docenti a dispetto dei suoi corsi programmati di 12.000 unità in maniera ordinaria. Se, invece, si intende per storico, la storicità della questione del precariato, e quindi la volontà di arruolare tutti i precari, vista la grave situazione storica creatasi soltanto in Italia a causa del voto mercantile della massa di questi insegnanti tirati a destra e a sinistra per la camicia, costretti a continue tutele sindacali dalla loro stessa natura di precari, allora bisogna subito coprire già in questa finanziaria un piano triennale di assunzione su tutti i prosti disponibili, come da programma elettorale, ed elaborare un nuovo decreto legislativo che garantisca una reale gestione della fasa transitoria tra vecchio e nuovo sistema di reclutamento.Queste due questioni, per le quali questo Governo si è impegnato nella recente campagna elettorale, non sono più procrastinabili e risultano di vitale importanza non soltano per il numero dei docenti interessati a questi provvedimenti, ma soprattutto per le famiglie dei nostri alunni, per un Paese che vuole infondere nuova dignità ai suoi educatori, maggiore qualità alla sua scuola Pubblica, un rinnovato interesse a la sua comunità educante.

Anief, incontro al Ministero

Riporto uno stralcio del comunicato stampa rilasciato dall'Anief dopo l'incontro con la segreteria tecnica del Viceministro bastico, avvenuto il 19/09. La parte che trovate qui riguarda le graduatorie d'istituto; per leggere il testo completo ecco il link:
http://www.orizzontescuola.it/article11927.html

. Graduatorie d'Istituto e spezzoni orari.
Dopo gli ultimi incontri con le OO. SS., avvenuti nel c. m., l'Amministrazione ha reso noto che il calendario delle operazioni per la pubblicazione delle Graduatorie di Istituto, il cui termine ultimo era previsto per il 15 settembre, ha subito notevole ritardo e che pertanto la prima fascia delle stesse sarà pubblicata entro il 30 settembre mentre la seconda e terza fascia entro il mese successivo. A ciò si aggiunge: la disomogeneità delle stesse operazioni, tanto che in alcune province (ad es. CSA di SS) le graduatorie di I fascia sono state rese pubbliche nelle Scuole secondo i termini stabiliti; il mancato funzionamento della rispettiva funzione on-line di consultazione della propria posizione nel sito del MPI per le 30 scuole dichiarate (valido soltanto per la prov. di Trento); la mancanza formazione del personale amministrativo delle Scuole-polo sulla valutazione dei punteggi attribuiti in seconda e terza fascia perchè diversi dalla prima. Questo ritardo, inoltre, danneggia in particolare i docenti specializzati presso le SSIS entro il 5 luglio 2006, già penalizzati perchè inseriti nel sesto blocco della seconda fascia e impossibilitati ad accettare supplenze perchè per ora concesse dai Dirigenti delle Scuole fino all'avente diritto. In merito, nei precedenti incontri, si era richiesto espressamente (C. S. ANIEF, 17-07-2006) l'inserimento di questi docenti in un primo blocco della seconda fascia, nel caso in cui fosse stato impossibile inserirli in un secondo blocco della prima fascia, procedura che non ritarderebbe le operazioni menzionate. Oggi, ne rinnoviamo caldamente l'invito.Per le ragioni evidenziate, quindi, si chiede l'emanazione urgente di provvedimenti che portino le Scuole alla pubblicazione della I, II, III fascia della Graduatoria d'Istituto entro il 30 settembre e le autorizzino alla nomina giuridica degli aventi diritto, una volta individuati, anche per il periodo precedente spettante la supplenza e non attribuita loro dopo il 15 settembre a causa della non pubblicazione nei tempi previsti delle nuove graduatorie. Si ribadisce inoltre la necessità di attivare immediatamente la funzione on-line di rilevamento posizione e di emanare una nota chiarificatrice sulla valutazione dei titoli nella seconda fascia, per la quale suggeriamo anche un foglio di calcolo (ANIEF, settembre 2006).Si richiede infine, l'emanazione di una nota urgente circa l'assegnazione da parte dei Dirigenti delle Scuole delle frazioni di cattedra oraria non assegnate dai CSA, ritornate alle Scuole, oggetto di un dibattito controverso circa la possibilità di assegnarle con priorità ai docenti in organico di diritto e di fatto nell'Istituto o a quelli inseriti nelle Graduatorie di Istituto.

Riapertura dei termini per il ricorso ANP sull'inserim. nelle GM

"21 settembre 2006 - ANIEF – Associazione Nazionale Insegnanti ed Educatori in FormazioneL’ANIEF, rende noto che, a seguito delle numerose richieste pervenute, sono stati riaperti i termini (scadenza 30 ottobre) per la partecipazione al ricorso al TAR-Lazio presentato dall’ANP in collaborazione con la presente associazione, al fine di ottenere dai giudici un giudizio di merito sulle problematiche giuridiche poste.Il presidente delle 3bis del Tar-Lazio, difatti, nella seduta del 6 settembre ha ritenuto che gli eventuali diritti lesi nell’immediato dei ricorrenti, sui quali non si è voluto esprimere, possono esser risarciti anche in un momento successivo alla nomine già avvenute.Per questa ragione si è deciso di chiedere immediatamente un’istanza di fissazione per arrivare, in assenza di una risposta dell’Amministrazione e del Parlamento, a una pronuncia della giurisprudenza sul mancato riconoscimento all’abilitazione SSIS di prova concorsuale ai fini dell’immissione in ruolo per il 50% dei posti disponibili riservati alle graduatorie di merito. Si invitano, pertanto, tutti i docenti specializzati e specializzandi SSIS e delle facoltà di Scienze della Formazione Primaria ad aderire al presente ricorso nominale.Per informazioni, rivolgersi alla Segreteria dell’ANP, www.anp.it; segreteria@anp.it; anief2003@libero.it

lunedì, settembre 11, 2006

Foglio excel predisposto dall'Anief per calcolare il punteggio in G.I.

In attesa che escano le graduatorie d'istituto aggiornate (indiscrezione fornita da Ombretta per Bs: 1 ottobre; anche per Mn si va agli inizi di ottobre), è possibile calcolare il proprio punteggio in graduatoria utilizzando il foglio excel preparato dall'Anief e scaricabile da qui:
Operazione utile per verificare che il punteggio in cui saremo inseriti in II fascia (o in III) corrisponda a quello da ciascuno presunto: ricordiamo, infatti, che avremo 15 giorni per presentare eventuale ricorso.

sabato, settembre 02, 2006

Mamma li Turchi!

da Unità, 2 settembre 2006

500mila stranieri in classe:«Ma nessuna invasione islamica»di Fabio Amato / Roma

«NESSUNA INVASIONE ISLAMICA nelle scuole italiane. Basta gridare “mamma li turchi”». Il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni respinge con i dati l’islamofobia «alimentata in questi giorni da una parte della stampa». Secondo lo studio presentato ieri dal ministero sulla presenza di studenti stranieri nella scuola italiana, infatti, i ragazzi «riconducibili alla tradizione islamica» sono meno di un terzo dei 430mila studenti di nazionalità non italiana iscritti all’anno scolastico 2005-2006. Né, dicono i dati, l’istruzione nel nostro Paese può essere considerata in «emergenza immigrazione», se è vero che il numero dei non italiani cresce al ritmo regolare di 60-70mila unità all’anno. Se le previsioni del ministero saranno rispettate, all’apertura del prossimo anno scolastico si presenteranno così circa 500mila studenti stranieri, «rappresentanti» di 191 diverse nazionalità. E ciononostante l’Italia rimarrà ultima in Europa nella percentuale di stranieri iscritta nei propri istituti. Il 4,8% segnato nello scorso anno scolastico, infatti, è confrontabile solo con il 5% francese. Ben poco rispetto al 23,6% della Svizzera, il 15% dell’Inghilterra, il 13% dell’Olanda, o il 10% in Germania. Al basso numero, tuttavia, corrispondono una presenza diffusa ormai nel 64% degli istituti di ogni grado e una fortissima disparità tra Sud e Nord del Paese, dove si concentra la maggior parte - a Milano raggiungono il 12,7% del totale - dei giovani studenti. E non mancano - in quella che il ministro ha definito «una presenza ormai strutturale» - i problemi da risolvere. In primis quello delle lingue, al plurale. Da un lato l’italiano, perché ancora, accanto alle «proficue esperienze dell’autonomia scolastica», manca un progetto unico che accompagni le norme sulla cittadinanza ad una conoscenza della lingua. Dall’altro le culture d’origine, attraverso cui «sostenere, anche con sforzi economici, l’opportunità che i figli dell’immigrazione siano messi in condizione di mantenere le competenze sulle loro tradizioni». Obiettivo del ministro, infatti, è creare nella scuola un «meticciato fecondo», laboratorio della «società interculturale del domani in cui ognuno riesce, nel rispetto della propria storia e tradizione, a farsi contaminare». A questo scopo il ministero istituirà una «task-force» finalizzata all’inserimento scolastico degli immigrati. Tra i compiti la creazione di una «rete tra le autonomie», la «scomparsa delle scuole ghetto» e il controllo dell’obbligo e del rendimento scolastico. Allo studio anche un nuovo percorso di formazione per gli insegnanti e la nascita di una convenzione con la Rai per l’insegnamento televisivo della lingua italiana. Interventi necessari, di fronte ai dati del ministero che fotografano un grande divario fra il percorso scolastico dei giovani italiani e quello dei coetanei immigrati. Il 10% di loro arriva con almeno un anno di ritardo alla scuola primaria. E la percentuale cresce fino al 75% nel primo anno delle scuole secondarie di secondo grado. Quanto al sostegno economico delle annunciate riforme, saranno modificate alcune voci del bilancio del ministero - «nel rispetto degli impegni su sicurezza degli edifici e precariato presi con gli elettori» - per portare oltre i 100milioni di euro i fondi per l’autonomia scolastica. Bocche chiuse invece sulla prossima finanziaria e il rischio di nuovi tagli al bilancio, salvo una battuta del ministro. «Tagli? Sono un medico. E da medico sono abituato a ricucirli».