Vita precaria e amore eterno
In attesa che ministeri, sindacati, siti scolastici ecc. riprendano a fornire "gustose" news da riportare sul blog, propongo a quei due o tre visitatori che a metà agosto non sono in ferie un consiglio libresco: si tratta del romanzo Vita precaria e amore eterno, di M. Desiati (Mondadori).
A mio avviso un libro crudo, rabbioso e realistico sul lavoro nella nostra generazione. Modernissimo.
"Adesso sei dentro un call center per sei euro all'ora. Inizi a lavorare per essere minimamente indipendente, appena accettabile dalla società civile che teme le tue giornate di troppo sonno e poca televisione. Forse dopo tre mesi arriverà un calcio in culo e non verrà nessuno a darti una mano. Qualcosa tipo sindacati o partiti politici. Nessuno. Loro non avranno bisogno di te. ma tu di lo sì. Con i contratti di formazione lavoro o roba simile non beccherai una lira. Solo umiliazioni. Niente diritti, e nemmeno scioperi. Chi reclamerà qualcosa, anche un'ora di ferie, rischierà di vedersi privato per sempre del suo lavoro. sarà la nuova schiavitù. Ma nessuno sciopererà per te, nessuno andrà a trattare o a ululare la sua indignazione su un palco davanti a centinaia di migliaia di bandiere rosse sventolanti. Sei precario."
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