Mais que diable allait-il faire dans cette galère? Molière

venerdì, luglio 14, 2006

Mobilitiamoci

In data 15 giugno, è stata presentata alla Commissione cultura della Camera una mozione (a firma di un gruppo di deputati dell'Unione) in cui uno dei punti sostiene l'accentuazione della disomogeneità nella valutazione del punteggio d'abilitazione a secondadelle procedure abilitanti seguite, già presente nella normativa precedente, con un trattamento privilegiato degli abilitati Scuole di specializzazione dell'insegnamento secondario;
Tutti gli abilitati del VI ciclo sanno benissimo che il governo Berlusconi non ci ha certo concesso un trattamento privilegiato, escludendoci dalle graduatorie permanenti. Ora il rischio è che si proceda ad una modifica della tabella di valutazione, che svaluti l'abilitazione SSIS, a vantaggio dei precari storici, che hanno dalla loro il numero (massiccio) e il supporto politico e sindacale.
La solita guerra tra pezzenti.
Onestamente, noi del VI ciclo siamo l'ultima ruota del carro (molti non hanno mai avuto esperienze di insegnamento) e di conseguenza credo che nessuno di noi si ponesse obiettivi lontani, quali l'immissione in ruolo, che è la vera posta in gioco di questa contesa.
Questo tuttavia, a mio avviso, non vuol dire che dobbiamo assistere passivi all'ennesima ingiustizia nei confronti degli abilitati ssis: una eventuale svalutazione dell'abilitazione ssis vorrebbe dire 1) aver buttato via due anni della nostra vita, due anni durissimi per tutti, tra esami, lezioni obbligatorie, tirocini, treni e una vagonata di euro (Osimo docet...) 2) svalutare quanto appreso e sperimentato nel corso del biennio (questo è il punto più soggettivo, lo sappiamo) 3) a medio termine, rischiare di non inserirsi in g.p. nella posizione che ci spetterebbe secondo l'attuale tabella di valutazione 4) a lungo termine, immissione in ruolo preclusa o quasi.
Io nutro massimo rispetto per i colleghi precari "storici", che da anni vivono la situazione di precarietà in cui molti di noi hanno iniziato ora ad affacciarsi. Ma la risoluzione del precariato, secondo me, non può passare attraverso l'annullamento dei diritti di una categoria (gli abilitati ssis) a vantaggio di un'altra.
Gli abilitati SSIS sono ormai circa 100000: se tutti si facessero sentire, sarebbe una pressione non indifferente. La tattica del "aspettiamo, tanto tutto si mette apposto", molti l'hanno già adottata in occasione del ricorso ANIEF, e sappiamo tutti come è finito.
Il mio invito, quindi, è quello di far sentire la propria voce, sottoscrivendo le iniziative delle associazioni (anief, anadoss...) degli abilitati ssis. Una lunga lettera, con gli indirizzi di posta dei deputati, la trovate sul mio blog, per le altre iniziative, al momento vi rimando al sito di Orizzonte scuola.